FOTO DELLA GIORNATA

Venerdì 28 aprile 2017, le classi 2^ E, 2^ F e 5^ I, accompagnate dai loro docenti proff. Prisco M., Colaianni G., Corbo M. A. e Quarta G., hanno partecipato con entusiasmo alla visita guidata presso l’Abbazia di Cerrate, uno dei siti archeologici della provincia di Lecce affidati alle cure del F.A.I. (Fondo per l’ambiente italiano). I ragazzi, grazie alla competenza e professionalità delle guide, hanno potuto ammirare la chiesa in stile romanico (risalente al XII secolo) a pianta basilicale, con facciata a capanna, rosone centrale, arcatelle cieche che corrono lungo i fianchi, il portale riccamente scolpito con decorazioni a motivi vegetali e un protiro duecentesco sull’arcata con scene della vita di Maria. In fase di restauro (che terminerà il prossimo ottobre) sono gli affreschi e il prezioso altare al suo interno con l’annesso porticato del Duecento che presenta capitelli figurati di grande interesse. Particolare attenzione hanno suscitato nei nostri studenti l'incontro con i restauratori degli affreschi , la visita alla “Casa del massaro”, alle due macine per il tabacco, al caratteristico frantoio ipogeo con una grande macina, le cisterne per la raccolta dell’olio e la vasca di macinazione, ai due grandi affreschi distaccati dalla parete originaria per una migliore conservazione – all’interno dell’antico monastero – che raffigurano uno la “Dormitio virginis” e l’altro “San Giorgio che libera la principessa dal drago” con “Sant’Eustachio e la cerva”. Quest’ultima rappresentazione ben si collega alla leggenda del luogo, essendo il Santo un generale romano convertitosi al cristianesimo per aver incontrato un cervo con una croce tra le corna, personificazione di Gesù. 
Già nel 1113 la struttura venne occupata da monaci basiliani ed è su questo edificio precedente che in età normanna fu edificato il nuovo complesso. Nel 1531 venne donata all’Ospedale degli Incurabili di Napoli, che ne rimase in possesso fino al 1877. In seguito, la chiesa e gli altri ambienti furono trasformati e adibiti a funzioni agricole fino al primo restauro negli anni Settanta del Novecento. 
I nostri allievi hanno così potuto apprezzare le chiare testimonianze di linguaggio artistico del tempo – scaturito dall’incontro tra mondo orientale e occidentale, caratteristica di tutta la Terra d’Otranto – che il nostro Liceo si propone sempre di valorizzare e promuovere con tali iniziative.