L’incontro degli studenti con il prof. Giovanni Ziccardi per #conversazionisulfuturo. 
Un importante decalogo per difendersi dall’Odio online e dai pericoli della Rete.

Non si può negare che il mondo virtuale pervade ormai ogni aspetto della nostra vita quotidiana. Ciò crea non pochi dubbi e interrogativi soprattutto di tipo educativo a cui la scuola innanzitutto è chiamata a dare delle risposte.
Nel mese di Ottobre di quest’anno, per la VI edizione del progetto “Conversazioni sul futuro”, alcune classi del nostro liceo hanno partecipato all’incontro con il Prof. Giovanni Ziccardi, organizzato a cura della Prof.ssa Giannandrea.

Ziccardi è un giurista e professore della facoltà di giurisprudenza, cattedra di informatica legale dell’Università Statale di Milano.
Attraverso l'illustrazione di un "decalogo" di parole chiave che riguardano l'uso dei social network, egli ha dimostrato agli studenti presenti quanto spesso si ignori ciò che il web nasconde, e quanta poca consapevolezza ci sia nell'uso dei social. Autore di due libri sull'argomento: "La rete ombra" e "L'odio online" ha fatto chiarezza punto per punto sulle errate convinzioni che ogni ragazzo ha dei social. Ziccardi sottolineava ad esempio come le nostre azioni nel web sono rintracciabili da chiunque e per un tempo molto lungo, facendo capire ai ragazzi quanta attenzione debbano riporre in ciò che pubblicano o condividono online. Tali azioni infatti restano in rete come tracce indelebili, così come accade per le informazioni o immagini private che ogni giorno “postiamo” sui social. 
Nella nostra quotidianità infatti soprattutto noi ragazzi siamo sempre più spinti a dare maggiore importanza al mondo virtuale piuttosto che alzare lo sguardo verso quello reale, compiendo azioni spesso automatiche senza considerare le conseguenze.
Una di queste, di cui oggi si sente molto parlare, è il cyberbullismo, più grave del bullismo in sé, poiché quest’ultimo viene amplificato dalla facilità con cui ci si può sfogare grazie all’anonimato e dalla facilità di  raggiungere le vittime.  L’anonimato permette di scaricare rabbia e odio con insulti, minacce e istigazione alla violenza, attraverso la pubblicazione di foto e video che compromettono la dignità e la privacy delle vittime. In base a ciò, Ziccardi ha messo in guardia i ragazzi elencando una serie di accorgimenti che gli utenti dei social devono tener presente.
Chi agisce nel web dovrebbe essere consapevole che il proprio livello di privacy è nullo, come se ci fosse un drone che ci segue costantemente. Ciò comporta che i nostri dati personali diventino più rintracciabili da possibili stalkers che acquisiscono così la possibilità di ricattare e minacciare.
Sono gli adolescenti le vittime principali contro cui si perpetra questo tipo di reato, anche attraverso l'uso di profili falsi. C'è pure da dire che molte ragazze e ragazzi, fanno apparire sui social un'immagine distorta e non veritiera  della loro persona, rinnegando così ciò che sono realmente.
Un ulteriore aspetto su cui ci ha spinto a riflettere il professore Ziccardi è la viralità dell’odio. Egli ha spiegato che la ripetizione quotidiana di azioni di violenza verbale diventa parte della normalità sia nella dimensione reale che virtuale, così che tali azioni possono essere potenzialmente riproposte da altri utenti, grazie all’idea comune: “Se lo fa lui lo posso fare anche io”.
Gli ascoltatori sono stati profondamente colpiti dalle parole del professore Ziccardi, che ha messo in discussione le loro convinzioni su una realtà che pensavano di conoscere bene. Gli alunni partecipanti all’incontro, hanno preso coscienza dei rischi e dei pericoli a cui vanno incontro muovendosi nei social media.
E’ stato molto utile capire che la tecnologia in sé può facilmente trasformarsi da valido aiuto in mezzo  alienante oltre che dannoso per la vita dell'uomo, se non si acquisiscono gli strumenti che ci permettono di auto-regolamentare il suo uso.

Articolo: Michele Greco, Matteo Lezzi IIIA AA

Illustrazione: Michele Leopizzi IIIC GR